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  • Rossella Boaretto

Scuola 2.0

Mai tanto quanto in questo periodo si è discusso delle problematiche legate alla scuola: come rientrare in sicurezza, riorganizzare gli orari delle varie classi, mettere a disposizione un maggior numero di mezzi di trasporto pubblico, sì da garantire il rispetto delle regole anti COVID-19, ecc. Tutte iniziative necessarie per poter ritornare in presenza. Ma non è un po’ tardi per pensarci? Insomma: è ormai un anno che si è reso indispensabile modificare la didattica con modalità a distanza (DAD) o digitale integrata (DDI) e durante le “vacanze” estive c’era sicuramente la possibilità di riorganizzare, prendere precauzioni, rinforzare l’ordinamento scolastico, provvedere al problema principale per cui quest’ultimo è stato chiuso a fine Febbraio 2020 … i mezzi di trasporto! Alla fine, a causa della “incapacità” o “noncuranza” di chi era ed è preposto a trovare una soluzione , a rimetterci è stato l’intero sistema educativo che, come al solito, ha dovuto “arrangiarsi” più o meno da solo, orchestrando un rientro caratterizzato da incertezze, mancanze e molte precarietà. E già poco dopo, siamo tornati alle lezioni online, agli occhi stanchi, alla disattenzione, allo studio rallentato e sommario, alla voglia di uscire e rivedere il volto della gente, di tornare alla “normalità”. E’ questa la scuola che vogliamo? Passare ogni giorno davanti ad uno schermo, ascoltando la voce metallica del professore, vedendo per lo più “bollini” senza volti dei compagni, in totale assenza di calore umano?


Non è così che si impara, non è così che si cresce! La scuola, al pari di altre Istituzioni ed attività, è stata “stravolta” dall’emergenza sanitaria, “sottomessa” al principale interesse e preoccupazione globali, nel tentativo di riportare il prima possibile il mondo alla guarigione e permettere a tutti di riappropriarsi della propria vita. Come si dice: “la speranza è l’ultima a morire!” … e a noi non può mancare! Ci riprenderemo il nostro posto; è un nostro diritto poter varcare quel cancello tanto odiato nel momento in cui potevamo farlo, ma tanto desiderato ora che il traguardo sembra così irraggiungibile. In attesa di poterci risedere TUTTI in classe, ai nostri banchi e finalmente dirci “bentornati”, l’unica esortazione che posso fare io a tutti Voi, a tutti Noi, è: “forza e coraggio che la DAD è di passaggio!”

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