top of page
  • Simone Zago

IL POTERE DELLA DECISIONE


La decisione ha un ruolo fondamentale nella nostra vita: é la facoltà di scegliere, che è la base delle azioni che compiamo ogni secondo nel tempo limitato che chiamiamo vita. Etimologicamente “decidere” significa tagliare via. “Prendere una decisione” quindi deduciamo che richieda di scegliere una direzione e rinunciare alle altre. Wiliam Blake scrisse :”la via dell’eccesso conduce al palazzo della saggezza”; ma cosa significa eccesso? Etimologicamente significa “spingere fuori”. Per eccellere quindi dobbiamo spingere fuori qualcosa da dentro di noi; qualcosa di speciale, qualcosa di unico, di nostro, che arricchisca noi e le persone intorno a noi. Purtroppo, in queste parole importantissime, rilevo un problema. Spesso per i desideri più profondi o strampalati che potrebbero cambiare la nostra vita è presente una vocina che ci dice:” NO “. Ultimamente ho fatto esperienza di questa vocina e ho sentito che “volevo” scrivere, ma la mia mente mi ha detto “no” perché “dovevo” studiare. “Voglio, ma non posso, perché devo”. In questa frase riconosco uno dei più grandi errori che faccio ogni giorno. La voglia di svelare a una persona i sentimenti che proviamo, di conoscere persone nuove, di uscire, di ascoltare la natura, di allenarsi: se siamo sinceri con noi stessi e sentiamo di cosa abbiamo voglia avremo molte risposte, ma spesso la vocina subentra, blocca, soffoca e ci convince che facciamo bene a non fare ciò che vogliamo. Potremmo davvero pensare che non possiamo fare ciò che vogliamo, che nella vita abbiamo dei doveri, che dobbiamo andare a scuola per il nostro futuro, che ci sono delle regole da seguire, che dobbiamo avere soldi per il futuro, che debbiamo fare carriera, e ancora... e ancora... Ci dimentichiamo che, se non facciamo le cose per noi stessi, allora per chi viviamo? In determinate situazioni sentiamo una spinta emotiva: ci sentiamo coinvolti, ci stiamo divertendo, e sentiamo che stiamo vivendo più “magicamente”. Invece, per esempio, quando stiamo studiando, anche quando studiavamo seriamente, come ci sentivamo? Confrontandomi con alcuni studenti pochi si divertono a studiare, pochi si sentono pieni di vita. Non sto dicendo di non avere più doveri e fare solo ciò che si vuole, non deve diventare una giustificazione per non studiare o non rispettare la legge. Dico di renderci conto delle nostre azioni, di come ci sentiamo, di cosa vogliamo, del perché lo vogliamo e soprattutto di essere consapevoli che prima o poi, non sappiamo quando, tutto finisce. Spesso ce ne dimentichiamo. La consapevolezza di questo fatto non deve essere fonte di stress, tristezza o depressione. Deve essere fonte di felicità, di vita e voglia di vivere perché la vita finisce, ma finché non è finita possiamo scegliere con la consapevolezza che potrebbe essere la nostra ultima scelta. Noi siamo i creatori della nostra vita e noi scegliamo se essere privi della fiamma che ognuno di noi ha o se coltivarla e tenercela stretta fino al nostro ultimo respiro. Cerchiamo tutti di essere più sinceri con noi stessi, ricordiamoci che tutto finisce e l’importante, prima dei soldi, dei bei voti, della carriera è essere vivi; senza vita, i soldi, i voti e la carriera non esistono. Prendiamoci cura della vita e andiamo dove ci sentiamo più vivi. Conosciamo nuove persone, pronunciamo frasi che sentiamo, lasciamoci spazio per allenarci, disegnare, scrivere, cucinare, leggere ... perché queste esperienze cambiano davvero la nostra vita e la rendono luminosa. I doveri, vivendo nella società, esistono e se non vogliamo ritirarci nelle foreste non possiamo rinunciarci, ma possiamo trasformarli e comandarli. Non facciamoci soffocare dai doveri della società. Trasformiamoli tutti in divertimento e rimaniamo nel giusto equilibrio tra dovere e volere. La vita è per noi e per nessun altro; cerchiamo ogni giorno di renderla più speciale.

81 visualizzazioni0 commenti

Post recenti

Mostra tutti

Fides

bottom of page